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15 maggio 2012

Una bizzarra ed improvvisa sindrome alla pelle

Vi racconto la storia di una signora che conosco da tempo. Per non rivelare il suo vero nome, la chiamerò Gaia. La signora Gaia oggi ha 50 anni. Terza di otto fratelli, Gaia ha passato una vita molto varia. La sua infanzia fu molto burrascosa, perché la sua famiglia, nel periodo in cui ella ed i fratelli nacquero, stava costruendo casa, e non è semplice gestire tutte quelle cose, sopratutto se la famiglia è giovane e si hanno tanti figli. A quei tempi si faceva così, e non ci si preoccupava delle ristrettezza economiche o degli effetti di procreare in modo ripetuto e frequente.
All'età di 13 anni, a Gaia fu diagnosticata una rara sindrome alla pelle. Questa sindrome ha alcuni effetti sul suo aspetto esteriore, ma non ha mai inciso sulla sua salute fisica. Ad alcuni dei suoi fratelli, la bizzarra colorazione della pelle della sorella ha sicuramente generato battute o ironia, ma niente di più. La famiglia di Gaia è piuttosto allargata, e negli anni i vari fratelli hanno limitato i reciproci contatti, sebbene questi avvengano piuttosto regolari, per quanto distanziati. Pertanto, Gaia non ha mai risentito molto dell'ironia dei fratelli, sopratutto quelli della sorella maggiore, che è sempre stata considerata la più bella della famiglia.
Fino all'età di 43 anni, comunque, la bizzarra sindrome di Gaia non le ha dato particolari problemi, dato che era sopratutto a livello del derma, e non si manifestava significativamente sull'epidermide. Da quell'anno, tuttavia, la sindrome sulla pelle di Gaia ha iniziato a farsi sempre più evidente, al punto che in più punti, in modi sovente improvvisi, la sua pelle ha cambiato tonalità, in modi ed estensioni che hanno non poco messo in imbarazzo una donna della sua età. Paradossalmente, questo "difetto" fisico pare aver dato a Gaia un aspetto più fresco e vitale rispetto ai fratelli. La vecchia madre, non a caso, ha sempre dedicato a questa figlia così strana e in parte sfortunata buona parte delle sue cure e attenzioni.
A parte queste bizzarre ed insolite manifestazioni cutanee, la strana sindrome della pelle di Gaia non le ha mai dato particolari problemi, ed ella ha imparato con gli anni a convivere con la sua condizione così eccentrica. Ne ha persino tratto una lezione sul senso della vita. Almeno fino a ieri.
Ho saputo che circa una ventina di ore fa, uno strano neo, dapprima piccolo e marginale, si è formato sul fianco sinistro della signora Gaia. Dapprima il fianco e la gamba, poi buona parte della schiena, in poche ore questo neo è prolificato con una rapidità allarmante. Gaia si è immediatamente recata dal dermatologo, che la segue da anni, il quale, in pochi minuti, non ha potuto fare altro che constatare che si tratta di una mutazione cellulare, di cui non è nota l'origine e l'entità. Da un paio di minuti, tutto il corpo della signora Gaia è ricoperto da questi nei. Se ne contavano a milioni solo un minuto fa, ora sono 7 miliardi. Questa rapidissima patologia cutanea, molto rara, al punto che se ne contano pochi casi nella storia, ha un nome: antropizzazione. Gaia è affetta da una brutta malattia, che da alcuni secondi le sta provocando una febbre improvvisa. Il numero dei nei potrebbe salire, e con essi la febbre. Il medico dice che la febbre stessa potrebbe alterare la biochimica della pelle e fermare la crescita dei nei.  In alternativa, una cura molto drastica ed una serie di interventi potranno estirpare in modo rapido questi insoliti nei. Ma si tratta di una cura costosa, a tratti dolorosa.
La cosa rassicurante è che questa malattia non è maligna per Gaia. La notizia negativa è che, comunque andrà, il suo bel viso conserverà per qualche giorno le cicatrici dell'anomala malattia.

Questa storia, che spero abbiate riconosciuto come una metafora della storia della Terra (Gaia), illustra cosa siamo noi e la nostra specie per la Terra: una bizzarra e passeggera malattia della pelle, un episodio effimero se visto nella vita di una donna, che non potrà mai uccidere il corpo di Gaia, ma potrebbe deturpare il suo aspetto, forse profondamente ma solo per qualche giorno.
Gaia ha ancora molti decenni davanti a sé, e sicuramente saprà superare questa brutta esperienza, di cui, forse, alla fine non ricorderà nemmeno i dettagli.

5 commenti:

  1. Speriamo che guarisca presto, o perlomeno che i microscopici organismi responsabili di quei nei si trasformino in qualcosa di meno dannoso (sai come si dice, la speranza è sempre l'ultima a morire, sebbene la storia ci abbia insegnato che se c'è una specie che NON impara MAI dai propri errori bè, quelli siamo noi!)...


    Alessio

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  2. Va detto che la nostra è anche l'unica specie in grado di imparare dai propri errori. Le altre non possono, ed al più si adattano passivamente o, più spesso, si estinguono.
    Pertanto, la nostra eventuale estinzione non sarebbe niente di anomalo nel panorama generale delle specie.

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  3. Non sono d'accordo sul fatto che siamo l'unica specie a poter imparare dagli errori... Lungi da me voler essere tacciato di "antropomorfismo" ma, stando ai più recenti studi in campo etologico sembra che molte, e ripeto molte specie animali siano molto più che "semplice" istinto; persino tra i teropodi moderni ci sono degli esempi in questo senso, vedi i corvidi ;)


    Alessio

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    1. Io non mi riferivo ai singoli individui, ma alla specie intera. Altre specie hanno individui che imparano dagli errori, ma solo la specie umana è in grado di farlo nel suo complesso, come collettività di soggetti che possono accordarsi su una soluzione comune.

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  4. Scusa, avevo frainteso. Bè, in questo caso ti do ragione!

    Alessio

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